Videosorveglianza condominio: tutto ciò che devi sapere
Negli ultimi anni, sempre più condomini hanno deciso di installare sistemi di videosorveglianza per aumentare la sicurezza di aree comuni come androni, garage e cortili. Tuttavia, quando si parla di telecamere in condominio, entrano in gioco anche normative stringenti sulla privacy, decisioni assembleari e limiti tecnici.
In questo articolo ti spieghiamo tutto quello che devi sapere sulla videosorveglianza condominiale, dai vincoli di legge ai vantaggi pratici, passando per costi, scelte tecniche e buone pratiche.
È legale installare telecamere in un condominio?
Sì, è legale, ma solo a determinate condizioni. L’installazione di un impianto di videosorveglianza condominiale deve rispettare la normativa italiana sulla privacy (GDPR e Codice Civile), oltre a quanto previsto dal Garante per la protezione dei dati personali.
Per installare telecamere nelle aree comuni del condominio è necessaria una delibera assembleare approvata con la maggioranza dei presenti che rappresentino almeno la metà del valore millesimale dell’edificio.
Aree comuni e privacy: cosa dice la legge
È possibile posizionare le telecamere in tutte le aree comuni del condominio, ad esempio:
- Ingresso principale
- Vano scale
- Ascensore
- Cortile
- Garage
- Area cassonetti o deposito bici

Non è permesso inquadrare zone di proprietà privata (porte d’ingresso, finestre, balconi) o aree che consentano l’identificazione diretta dei condomini nelle loro attività quotidiane.
Inoltre, per rispettare le regole, bisogna:
- Installare cartelli informativi ben visibili che avvisino della presenza del sistema di videosorveglianza
- Limitare la conservazione delle immagini (in genere max 24-72 ore)
- Impedire l’accesso non autorizzato ai filmati.
Chi può accedere alle immagini registrate?
Solo alcune figure possono visionare le registrazioni:
- L’amministratore condominiale, se previsto nella delibera
- La ditta incaricata della sicurezza o della manutenzione dell’impianto
- Le Forze dell’Ordine, in caso di indagini o richieste formali
Non è ammesso che singoli condomini accedano liberamente ai filmati, a meno di motivi gravi e documentati, come atti vandalici o furti subiti.
Videosorveglianza privata: posso mettere una telecamera fuori dalla mia porta?
Sì, ma anche in questo caso esistono limiti ben precisi.
Un singolo condomino può installare una telecamera per monitorare esclusivamente la propria porta d’ingresso o un’area di sua esclusiva pertinenza, senza bisogno di autorizzazione condominiale, purché non vengano inquadrate aree comuni, non siano riprese altre persone, come i vicini di casa, e la registrazione sia destinata a un uso strettamente personale.
Se queste condizioni non vengono rispettate, si può incorrere in sanzioni per violazione della privacy.
Come scegliere un sistema di videosorveglianza per il condominio
Non esiste una soluzione unica per tutti i condomini.
Le scelte devono tener conto di:
- Dimensioni dell’edificio
- Numero di ingressi e varchi
- Necessità di registrazione h24 o solo su movimento
- Accessibilità da remoto per l’amministratore
Tra le opzioni più diffuse troviamo:
- Sistemi a circuito chiuso (CCTV): affidabili e difficili da manomettere
- Telecamere IP: collegate a internet, permettono l’accesso ai filmati da smartphone o PC
Per essere a norma, è sempre consigliato affidarsi a professionisti qualificati che garantiscano un impianto installato secondo le normative vigenti.

Quanto costa un impianto di videosorveglianza per condominio?
Il costo di un impianto di videosorveglianza per condominio può variare in base a diversi elementi, come il numero di telecamere necessarie, la tipologia di impianto scelto, la presenza o meno della registrazione continua rispetto a quella attivata solo dal rilevamento di movimento, la distanza tra i vari punti da sorvegliare e l’eventuale necessità di interventi di cablaggio.
In media, per un piccolo condominio che richiede l’installazione di 4-6 telecamere, la spesa può oscillare tra i 1.500 e i 4.000 euro, comprensivi di installazione e configurazione.
In alcuni casi, è anche possibile accedere a detrazioni fiscali, soprattutto se il sistema è destinato a migliorare la sicurezza dell’abitazione: per maggiori dettagli è consigliabile confrontarsi con il proprio commercialista o con l’amministratore condominiale.
Perché rivolgersi a un professionista come Comunicatorino
Installare un impianto di videosorveglianza condominiale non significa solo “mettere le telecamere”.
Occorre gestire con attenzione:
- Aspetti normativi
- Configurazione tecnica
- Formazione dell’amministratore o del personale incaricato
- Manutenzione periodica e assistenza post-installazione
Con oltre 10 anni di esperienza nel settore, Comunicatorino progetta e installa impianti su misura per ogni tipo di condominio, garantendo:
- opralluogo gratuito
- Impianti certificati e a norma GDPR
- Supporto completo per delibera e segnaletica
- Interfacce intuitive e accessibili da remoto
La sicurezza non è solo una questione tecnica: è anche una forma di tranquillità condivisa.
Vivere in un condominio significa condividere spazi, gestire dinamiche comuni e, soprattutto, tutelare il benessere di chi lo abita ogni giorno.
Un impianto di videosorveglianza ben progettato non è soltanto un deterrente contro furti e vandalismi, ma è un gesto concreto di attenzione verso la comunità: significa proteggere i propri affetti, i propri spazi e offrire un ambiente più sereno a tutti.
Ma perché sia davvero utile, e soprattutto a norma, è fondamentale che ogni aspetto venga curato con competenza: dalla scelta delle telecamere al rispetto della privacy, dalla gestione delle immagini all’assistenza nel tempo.
Ecco perché affidarsi a professionisti del settore fa la differenza.
Comunicatorino è al tuo fianco per trasformare un’esigenza pratica in una soluzione su misura, affidabile e discreta.
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